PUBBLICATA LA PROPOSTA SU "GREEN CLAIMS"
La Commissione Europea ha pubblicato ieri la tanto attesa proposta “Substantiating Green Claims Directive”
La proposta contiene criteri comuni per
contrastare il greenwashing e le asserzioni ambientali ingannevoli.
I consumatori beneficeranno
di maggiore chiarezza e di maggiori
garanzie del fatto che un prodotto venduto come ecologico lo sia
effettivamente, nonché di informazioni più complete per scegliere prodotti e
servizi rispettosi dell'ambiente. A beneficiare di queste nuove norme saranno
anche le imprese, poiché quelle
che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro
prodotti saranno più facilmente riconosciute
e premiate dai consumatori.
Secondo la proposta, le imprese che scelgono di
presentare una "autodichiarazione ambientale" riguardante i loro
prodotti e servizi dovranno rispettare norme minime sulle modalità per suffragare e comunicare tali autodichiarazioni.
La proposta riguarda le autodichiarazioni esplicite, quali:
"T-shirt realizzata con bottiglie di plastica riciclata",
"consegna con compensazione di CO2", "imballaggio in plastica
riciclata al 30%" o "protezione solare rispettosa degli oceani".
Intende inoltre contrastare la proliferazione dei marchi e la questione della
creazione di nuovi marchi ambientali pubblici e privati. La proposta
riguarda tutte le autodichiarazioni volontarie riguardanti gli impatti, gli
aspetti o le prestazioni ambientali di un prodotto, di un servizio o
l'operatore stesso. Tuttavia, esclude le
autodichiarazioni disciplinate dalle norme esistenti dell'UE, come il marchio
Ecolabel UE o il logo degli alimenti biologici, in quanto la legislazione in
vigore garantisce già l'affidabilità di tali dichiarazioni regolamentate. Le
autodichiarazioni che saranno contemplate dalle future norme
regolamentari dell'UE saranno escluse per lo stesso motivo.
Prima che le imprese possano comunicarle ai
consumatori, le "autodichiarazioni ambientali" contemplate dalla
proposta dovranno essere verificate in
modo indipendente e convalidate
da prove scientifiche. Nel quadro dell'analisi scientifica, le imprese
dovranno identificare gli impatti ambientali che sono effettivamente pertinenti per i loro prodotti, come
anche gli eventuali compromessi tra i
vari impatti, onde fornire un quadro completo e accurato.
Diverse norme garantiranno che le
autodichiarazioni siano comunicate in
modo chiaro. Saranno vietate le autodichiarazioni o i marchi che
utilizzano il punteggio aggregato dell'impatto
ambientale complessivo del prodotto, tranne se rientrano nelle norme dell'UE. I
confronti tra prodotti o organizzazioni dovrebbero
essere fondati su informazioni e dati equivalenti.
La proposta disciplinerà anche i marchi ambientali. Attualmente esistono
almeno 230 marchi diversi, cosa che genera confusione
e sfiducia nei consumatori. Per controllare la proliferazione di tali
marchi, non saranno consentiti nuovi sistemi pubblici di etichettatura, a meno
che non siano sviluppati a livello dell'UE, e qualsiasi nuovo sistema privato
dovrà dimostrare di perseguire obiettivi ambientali più ambiziosi rispetto ai
sistemi esistenti e ottenere un'approvazione preventiva.
Esistono norme dettagliate riguardanti i marchi ambientali in generale, che
devono essere affidabili, trasparenti, verificati in modo indipendente e
periodicamente riesaminati.
Prossime tappe
Conformemente alla procedura legislativa
ordinaria, la proposta di direttiva sulle autodichiarazioni ambientali sarà
sottoposta all'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio.
Contesto
La proposta odierna integra la proposta del marzo 2022
sulla "responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde" stabilendo
norme più specifiche in materia di asserzioni ambientali, oltre a un divieto
generale di pubblicità ingannevole. La proposta odierna è inoltre presentata
unitamente a una proposta riguardante norme comuni volte a promuovere la
riparazione dei beni, che contribuirà anche al consumo sostenibile e rafforzerà
l'economia circolare.
La proposta odierna concretizza un impegno
importante preso dalla Commissione nel quadro del Green Deal europeo. Insieme
alla proposta relativa a norme comuni volte a promuovere la riparazione dei
beni, si tratta del terzo pacchetto di proposte sull'economia circolare. Il
primo e il secondo pacchetto sull'economia circolare sono stati adottati nei
mesi di marzo e novembre 2022. Il primo pacchetto comprendeva
la nuova proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei
prodotti sostenibili, la strategia dell'UE per prodotti tessili sostenibili e
circolari e la proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori
per la transizione verde. Il secondo pacchetto comprendeva
la proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, la
comunicazione sulle plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili e
la proposta di regolamento su una certificazione europea degli assorbimenti di
carbonio.
Per ulteriori
informazioni
Proposta di direttiva
relativa alle nuove norme sulla verifica delle autodichiarazioni ambientali
Domande e risposte:
Nuove norme sulla verifica delle autodichiarazioni ambientali
Scheda informativa
Pagina web sulle
autodichiarazioni ambientali
Proposta di direttiva
relativa a norme comuni per promuovere la riparazione dei beni
Comunicato stampa -
Promuovere la riparazione e il riutilizzo
Domande e risposte -
Promuovere la riparazione e il riutilizzo
Promuovere la riparazione e il riutilizzo – sito web