CONVEGNO ALL’ACCADEMIA OUTDOOR PRO

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Al termine dell’ACCADEMIA OUTDOOR PRO, momento di formazione tecnica e professionale riservato ai negozianti specializzati outdoor, organizzato da Italian Outdoor Group di Assosport il 4 aprile scorso a Verona, si è tenuto il convegno “Pandemia e guerra: quali risvolti per il mercato dell’outdoor?”.

Moderati da  Benedetto Sironi, Presidente e Direttore editoriale di Sport Press, sono intervenuti alcuni imprenditori del settore outdoor, nello specifico

Nicoletta Di Vita, Global Sales Director di Vibram Spa,

Marco Foglio, AD di MGM Spa,

Eddy Codega, AD e Presidente di Camp Spa,

Guenther Acherer, AD di Panorama Diffusion Sas e Presidente del Gruppo IOG di Assosport,

Silvia Moretto, AD di DB Group Spa e Presidente di Fedespedi in rappresentanza del mondo della logistica.

Il convegno ha fornito ai negozianti una panoramica chiara e dettagliata sulle motivazioni che hanno portato negli ultimi tempi ad un aumento di costi di trasporto e delle materie prime. Costi che inevitabilmente impattano sull’aumento dei prezzi al consumatore finale con cui i negozianti hanno il contatto diretto.

Molto utile è stato l’intervento dell’AD di DB Group, azienda leader nella logistica, che supportata da numeri e slides, ha dato una visione di come si è arrivati a questo scenario con previsioni sull’evoluzione prossima. La guerra tra Russia e Ucraina ha portato ad una nuova “disruption”, che si aggiunge a quella verificatasi nel 2021 dovuta all’aumento importante del PIL italiano e mondiale e che ha visto una forte spinta dell’export (in Italia +18%).

Un aspetto positivo che è emerso dalla discussione è il fatto che il prodotto outdoor è un prodotto di valore, con un grande contenuto tecnologico. Anche se non risponde ad un bisogno primario, come è per il cibo, risponde ad un bisogno che le persone hanno scoperto di avere durante la pandemia e cioè quello di stare a contatto con la natura. Una necessità che si è manifestata in maniera importante nel 2020 e che ha portato al grande aumento delle vendite in questo settore. I negozianti presenti sono stati stimolati a cogliere l’attimo e l’aspetto positivo portato dalla pandemia, sottolineando le buone prospettive di crescita che  continueranno a esserci.

Si è parlato anche di reshoring in Europa e, viste le criticità sollevate dalla pandemia, della necessità (ma anche opportunità) di riportare in Europa le produzioni. Gli imprenditori intervenuti hanno sottolineato che si tratta di un processo non banale, lungo e complesso, che implica la ricostruzione di una intera filiera, dalla formazione del personale ad una evoluzione tecnologica dei processi produttivi. Anni fa le aziende hanno delocalizzato in far East le produzioni per una questione di costi, prezzi più bassi che gli permettevano di rimanere competitive sul mercato. Ora ci sono dei segnali che fanno intuire una volontà di far tornare le produzioni in Italia, ma sicuramente ci vorrà ancora del tempo.

VEDI IL VIDEO DEL CONVEGNO

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