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A LUGLIO ENTRA IN VIGORE LA NUOVA ETICHETTATURA IN RUSSIA PER LE CALZATURE

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Si chiama “Data Matrix”. Un sistema di tracciabilità molto simile ai più conosciuti QR Code, ma i cui contenuti ed elementi sono ancora avvolti da un alone di mistero.

Parliamo della nuova legge  adottata dalla Federazione Russa a tutela del consumatore per contrastare la presenza sul mercato interno di molta merce contraffatta. Dal 1° luglio entrerà dunque in vigore il “Sigillo di Autenticità”, un’etichettatura aggiuntiva da apporre a tutte le calzature delle voci 6401, 6402, 6403, 6404, 6405 e, a partire dal 1° dicembre, ad alcuni capi di abbigliamento come cappotti, giacconi , giubbotti e giacche a  vento.

“Si tratta di una misura molto astuta – commenta la dott.ssa Nicola Gelder, managing Director di ZPC – Zeno Poggi Consulenze Srl – ma che al tempo stesso controversa perchè crea numerosi problemi alle nostre aziende.”

Si prevede infatti un impatto significativo sulle operazioni verso la Russia da un punto di vista:

  • Economico – attualmente, è difficile prevedere i costi una tantum e di gestione per produttori o importatori per adeguarsi ai nuovi requisiti, perché sarà determinante la scelta della tecnologia, così come è difficile capire come verrà gestita la merce già pronta e spedita ma sprovvista di “sigillo”;
  • Operativo – c’è grande incertezza in merito all’implementazione del sistema di tracciabilità, dai requisiti di sistema alla capacità tecnica necessaria per poter gestire milioni di richieste di tracciare gli identificatori univoci, per non parlare del comportamento degli importatori, della dogana, delle agenzie per i consumatori, delle sanzioni per violazioni, ecc.

“Ad esempio – continua la dott.ssa Gelder – da luglio tutte le calzature importate dovranno essere dotate di questo “Sigillo di autenticità” già all’arrivo alla dogana. Ma sarà tutto il sistema a risentire di questa scelta, perché anche i registratori di cassa dovranno essere riprogrammati per poter leggere le etichette. Peccato però che al momento il sistema non sia ancora definito”.

Il tutto senza dimenticare il costo che tutte le aziende dovranno supportare sia per l’acquisto delle etichette che degli strumenti software e hardware che permettono di applicare il “Data Matrix”.

“Un altro aspetto che non è stato comunicato – continua la dott.ssa Gelder – è il posizionamento di questa etichettatura: se dovrà andare sulla scarpa o sul packaging. È evidente che il sistema non sia ancora definito e che ormai sia molto tardi”.

Le associazioni di categoria sono dunque al lavoro per fare una proposta alla Federazione russa per introdurre una fase di transizione che vada da 1° luglio al 28 febbraio 2020. Una specie di fase introduttiva per iniziare a prendere confidenza con questa nuova etichettatura e soprattutto per smaltire tutta la merce che attualmente è già pronta, ma che in caso di applicazione della nuova normativa, rischia di restare in Dogana dal 1° luglio.

Al momento però non sono arrivate risposte dalla Federazione russa, a conferma dei dubbi che si stanno registrando attorno a questa nuova normativa.

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