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Report ORCC 2024: il settore outdoor alla guida della transizione climatica

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Il quarto report annuale dell’ORCC (2024) mostra come il retail outdoor europeo stia compiendo passi concreti nella lotta al cambiamento climatico, pur in un contesto ancora complesso, soprattutto lungo la filiera produttiva.

L’Outdoor Retailer Climate Commitment (ORCC) è una rete volontaria di retailer outdoor europei che, all’interno dello European Outdoor Group (EOG), si impegna a misurare, ridurre e rendere pubbliche le proprie emissioni di CO₂, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi I retailer svolgono un ruolo chiave come ponte tra consumatori, brand e dipendenti, e possono quindi influenzare in modo significativo l’intera catena del valore, avendo una responsabilità fondamentale nella guida al cambiamento verso pratiche più sostenibili.

L’ORCC si impegna a misurare e ridurre le emissioni dirette (Scope 1 e 2) e indirette (Scope 3), promuovendo trasparenza e collaborazione lungo tutta la filiera.

Il report si basa su una survey annuale obbligatoria compilata dai membri ORCC, che raccoglie dati su carbon foot print, strategie climatiche, obiettivi di riduzione ed engagement dei fornitori. Evidenzia progressi significativi, ma anche sfide ancora aperte:

 

I principali risultati

  • Riduzioni delle emissioni dirette: nel 2024 i retailer hanno ridotto complessivamente 4.857 tonnellate di CO₂ rispetto ai rispettivi anni base. Le azioni più efficaci hanno incluso: installazione di impianti fotovoltaici; passaggio a pompe di calore elettriche; conversione delle flotte aziendali a veicoli elettrici; utilizzo di energia rinnovabile e illuminazione LED.
  • Misurazione delle emissioni indirette:
    Il 70% dei retailer ha raccolto dati su categorie chiave di Scope 3 (misurazioni indirette), ma la comparabilità resta complessa. Per affrontare questa sfida, è stato avviato il Product Carbon Footprint Database, una piattaforma che raccoglie dati primari per standardizzare i calcoli e aumentare la trasparenza.
  • Science Based Targets:
    Il 70% dei retailer ha obiettivi approvati o allineati agli SBTi, segnale di un impegno concreto verso la riduzione delle emissioni.
  • Vendor Engagement:
    Il 50% dei membri ha fissato target per coinvolgere i fornitori. Complessivamente, il 49% dei brand analizzati ha già un impegno climatico pubblico, con un miglioramento rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è arrivare entro il 2026–2030 ad avere tra il 74% e il 90% dei fornitori allineati all’Accordo di Parigi.
  • Offsetting:
    Solo due retailer hanno compensato il 100% delle emissioni Scope 1 & 2, mentre la compensazione di Scope 3 è ancora marginale.

 

Il report conferma che la maggior parte delle emissioni deriva dalla produzione dei prodotti venduti (Scope 3). Per questo, la collaborazione con i fornitori e la condivisione di dati affidabili sono essenziali. L’ORCC sta creando strumenti comuni, come appunto il database PCF o, ancora, la piattaforma SDEX, per accelerare il cambiamento.

Prossimi passi

  • Maggiore trasparenza e armonizzazione dei dati Scope 3
  • Rafforzamento degli impegni dei fornitori
  • Diffusione del database PCF e completamento del Climate Tab su SDEX
  • Eventi e risorse per la formazione e il confronto tra retailer

Il messaggio è chiaro: il settore outdoor ha il potenziale per guidare la transizione climatica, ma è il momento di trasformare gli obiettivi in azioni concrete.

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