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Raggiunto l’accordo commerciale UE-USA

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Il 21 agosto 2025 Unione Europea e Stati Uniti hanno diffuso un comunicato congiunto che dettaglia ulteriormente il Framework Agreement on Reciprocal, Fair, and Balanced Trade, l’accordo che dovrà definire in futuro i rapporti commerciali transatlantici.

Il documento fornisce dettagli sui regimi tariffari che saranno adottati da USA e UE, introduce impegni concreti per la riduzione delle barriere non tariffarie e affronta questioni legate alla sostenibilità ambientale e sociale, con particolare attenzione al CBAM e al Regolamento UE sulla deforestazione.

I principali aspetti tariffari sono i seguenti.

  • L’UE eliminerà i dazi su tutti i beni industriali di origine statunitense. Contestualmente, sono state concesse aperture nel settore agroalimentare e ittico statunitense.
  • Per i beni di origine UE, gli USA applicheranno l’aliquota più alta tra il dazio MFN oppure un’aliquota complessiva del 15%, composta da MFN + reciprocal tariff aggiuntiva.
  • Dal 1° settembre 2025, alcuni prodotti UE saranno soggetti unicamente al dazio MFN tra cui risorse naturali non disponibili negli USA (incluso il sughero), farmaci generici e ingredienti chimici di base. Inoltre, UE e USA si riservano la possibilità di estendere tale regime ad altri settori e prodotti ritenuti strategici per le rispettive economie.
  • Per alcuni beni UE soggetti alla Section 232 del Trade Expansion Act del 1962, tra cui prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname, Washington si è impegnata a limitare l’imposizione tariffaria a un livello massimo del 15%.
  • In relazione al settore automotive, in cambio dell’abolizione dei dazi europei sui beni industriali e delle aperture nel comparto agroalimentare e ittico, gli USA ridurranno i dazi sulle automobili e sui componenti automobilistici originari dell’UE.
  • Confermati i dazi USA al 50% per acciaio, alluminio e rame e numerosi prodotti da essi derivati. Le parti si impegnano a valutare soluzioni di tariff-rate quota (TRQ) e altre forme di coordinamento per contrastare la sovraccapacità produttiva globale di tali metalli.

Per quanto riguarda le barriere non tariffarie si segnalano i seguenti punti di attenzione.

  • CBAM: in risposta alle preoccupazioni degli USA circa l’impatto del meccanismo sulle PMI statunitensi che esportano nell’UE beni soggetti al CBAM, la Commissione europea si è impegnata a introdurre ulteriori flessibilità applicative al fine di ridurre gli effetti extraterritoriali del CBAM e agevolarne la compatibilità con le regole WTO.
  • Deforestazione: l’impegno è quello di calibrare l’attuazione del Regolamento (UE) 2023/1115 (Regulation on Deforestation-free Products, EUDR) in modo da evitare restrizioni al commercio di prodotti agricoli americani derivanti dalle norme europee sulla deforestazione.
  • CSDDD e CSRD: l’UE si è impegnata a ridurre gli oneri amministrativi, in particolare per le PMI, e a riesaminare le disposizioni sulla responsabilità civile e sugli obblighi di transizione climatica. Analogamente, l’UE ha confermato l’intenzione di assicurare che la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) non costituisca una barriera indebita agli scambi transatlantici.

Oltre al capitolo tariffario e regolatorio, il comunicato dedica ampio spazio ad altre aree di cooperazione economica e strategica. In ambito energetico, l’Unione Europea si è impegnata ad acquistare gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti nucleari statunitensi per un valore stimato di 750 miliardi di dollari entro il 2028, ai quali si aggiungeranno acquisti di chip americani per almeno 40 miliardi di dollari destinati ai centri di calcolo europei. Sul piano della difesa, è previsto un incremento significativo delle forniture europee di equipaggiamenti militari statunitensi, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare l’interoperabilità all’interno della NATO. Anche gli investimenti transatlantici assumono rilievo: l’accordo prevede investimenti per circa 600 miliardi di dollari da parte di imprese europee negli Stati Uniti, in particolare nei settori considerati strategici, entro il 2028. Infine, nel settore digitale, le parti hanno confermato l’impegno a non introdurre imposizioni sulle trasmissioni elettroniche e a non adottare network usage fees, oltre a rafforzare la collaborazione sulla digitalizzazione delle procedure doganali nel contesto della riforma doganale europea. Infine, UE e USA si impegnano a collaborare per contrastare le restrizioni all’esportazione di minerali critici imposte da Paesi terzi e a garantire una forte tutela dei diritti del lavoro riconosciuti a livello internazionale, con particolare attenzione all’eliminazione del lavoro forzato nelle catene di approvvigionamento.

Il quadro delineato introduce un regime tariffario complesso ma con maggiori elementi di prevedibilità rispetto al recente passato. Parallelamente, le concessioni in materia di barriere non tariffarie vanno nella direzione della riduzione dei costi di compliance per diversi settori. Si attende ora che l’accordo quadro venga formalizzato e attuato tramite specifici atti normativi in UE e USA.

Si attende ora che l’accordo quadro venga formalizzato e attuato tramite specifici atti normativi in UE e USA.

News a cura del nostro partner ZPC

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