Sempre impegnata a garantire che il quadro normativo europeo sostenga e non ostacoli la competitività delle imprese dello sport system, FESI – Federation of European Sporting Goods Industry, ha preso parte alla consultazione dedicata alla semplificazione degli oneri amministrativi derivanti dalla normativa ambientale connessa al Green Deal.
La proposta avrà un impatto su diversi strumenti legislativi che interessano le imprese della sport industry, con l’obiettivo di ridurre sovrapposizioni e incongruenze.
In termini di armonizzazione degli obblighi di rendicontazione, FESI evidenzia le divergenze relative a moduli, procedure e tempistiche per le aziende che rientrano nell’ambito di applicazione di WFD, PPWR, RAEE, EUDR, CSRD e GPSR.
Per quanto riguarda la responsabilità estesa del produttore (EPR), che nel prossimo futuro diventerà un obbligo anche per prodotti tessili e calzature, FESI auspica la creazione di una banca dati unica centralizzata che raccolga tutti gli obblighi di EPR in capo agli operatori dei diversi settori nei vari stati membri ( WFD, PPWR, RAEE, ecc.). Sulla stessa linea, per i rappresentanti autorizzati, si chiede una gestione centralizzata ed armonizzata a livello europeo degli obblighi derivanti dalle varie legislazioni.
Per i prodotti soggetti sia all’eco-design (ESPR) sia alle regole sulla gestione dei rifiuti tessili e di calzature (WFD), FESI sollecita chiarezza e armonizzazione in merito alla gestione dei prodotti invenduti, alle donazioni e alla differenziazione tra prodotto e rifiuto. Sempre in tema di eco-design, viene ribadita anche la necessità di allineamento tra stati membri e sistemi nazionali in termini di eco-modulazione dei contributi EPR.
FESI rimarca inoltre il ruolo chiave del Circular Economy Act, atteso nel 2026, quale pilastro della strategia industriale che dovrà assicurare un quadro legislativo chiaro a supporto dello sviluppo dei sistemi di raccolta, cernita e riciclo in tutti gli stati membri, ricordando che il successo dell’ESPR e il contenuto minimo di materiale riciclato dipende dall’effettiva disponibilità di materie prime seconde. Anche in questo caso, è quindi necessario un allineamento tra ESPR, WFD (criteri trasversali End of Waste) e REACH (gestione SVHC). Sempre in tema di gestione delle SVHC, FESI chiede che vengano regolamentate esclusivamente attraverso la legislazione specifica sulle sostanze chimiche (REACH, RoHS e PoP) e non dalle regole del Green Deal (ESPR e passaporto di prodotto).
Infine, rispetto ai nuovi obblighi del PPWR che scatteranno ad agosto 2026 (indicazione del fabbricante e numero di serie), FESI chiede chiarimenti urgenti: questi dati dovranno essere riportati su tutti gli elementi che compongono l’imballaggio (es. scatola, etichette a pendaglio, carta velina, busta in plastica) o è sufficiente una sola indicazione per l’intero prodotto?
FESI è la Federazione europea dell’industria sportiva, di cui Assosport è membro fondatore. Nell’ambito delle iniziative a supporto delle imprese dello sport, partecipa regolarmente alle consultazioni pubbliche promosse dalle istituzioni UE nell’ambito del processo legislativo, fornendo contributi elaborati sulla base degli input dei propri associati.
Notizia a cura di ZPC srl – Società Benefit