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Normative europee: a che punto siamo

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Gli incontri di FESI, di cui Assosport è tra i fondatori, rappresentano un osservatorio privilegiato sulle tendenze europee, spaziando dalla regolamentazione all’evoluzione del mercato. Allo stesso tempo costituiscono un’importante occasione per valorizzare il ruolo economico e sociale del nostro sistema industriale, composto in gran parte da PMI, e per promuovere una transizione realmente sostenibile.

I comitati tecnici di FESI, che si riuniscono con cadenza semestrale, offrono momenti di aggiornamento normativo, confronto e condivisione di esperienze tra i principali attori dell’industria dello sport, insieme a diverse federazioni nazionali e di settore. Quest’anno la rete si è ulteriormente ampliata con l’ingresso di due nuovi associati: Decathlon e Fanatics.

La mattina del 4 novembre si è tenuta la riunione del Trade Committee, seguita nel pomeriggio da quella del Product Compliance Committee. Il giorno successivo è stato invece  dedicato al Sustainability Committee fino alle 15, per poi concludersi con l’incontro del Digital Committee, altrettanto rilevante per i temi affrontati.

Tra i punti di maggiore interesse emersi dal Trade Committee figurano innanzitutto gli accordi di partenariato economico comprensivo (CEPA) – precedentemente noti come accordi di libero scambio (FTA) – che oggi includono, oltre agli aspetti tariffari, tematiche di sviluppo sostenibile, concorrenza, investimento e proprietà intellettuale. Questi accordi rappresentano una priorità per la Commissione Europea: mentre sono già attivi CEPA con Indonesia, Vietnam e Giappone, l’obiettivo è concluderne di nuovi con Filippine, India e Tailandia entro il 2026. Tale sviluppo consentirebbe ai Paesi beneficiari di includere nel cumulo le lavorazioni tessili svolte in più Stati; tuttavia, l’insistenza dell’UE sulla doppia trasformazione (ad esempio fabbricazione del tessuto e confezione) crea criticità nei Paesi con capacità produttiva limitata. Poiché il principale produttore tessile del Sud-Est asiatico resta la Cina, con cui l’UE non ha accordi di partenariato, l’effettiva applicabilità dei CEPA risulta complessa.

Sul fronte dei dazi americani, è emerso che i prodotti più colpiti sono gli articoli sportivi durevoli, come gli attacchi da sci, più che il tessile, l’abbigliamento o le calzature. Inoltre, è stato evidenziato il rischio che le esportazioni di prodotti non sicuri o contraffatti dalla Cina, destinate agli USA, possano essere dirottate sul mercato europeo. In questo contesto, le proposte di revisione del Codice Doganale dell’Unione (UCC), che rafforzano i controlli sugli operatori economici e sulle spedizioni nell’e-commerce, sono al centro dell’attenzione di FESI.

Dagli altri comitati sono emersi temi di rilievo come:

  • DPI: l’obbligo di marcatura CE su ogni elemento di un insieme venduto (es. paia di calzature o guanti);
  • GPSR: il ritardo nella pubblicazione delle linee guida previste dal regolamento;
  • Sovrapposizioni legislative, tra cui:
    • Regolamento Tessile, etichettatura Eco-design e Passaporto digitale di prodotto;
    • REACH, Direttiva Green Claims e Rifiuti tessili e calzature (WFD);
    • Obblighi di reportistica tra WFD, ESPR e PPWR;
  • Nuove proposte legislative in arrivo: Environmental Omnibus, European Product Act, Digital Fairness Act e Digital Omnibus.

Tutto questo sottolinea il ruolo cruciale di Assosport all’interno di FESI: accompagnare concretamente i propri associati nel percorso verso una transizione sostenibile, che procede a velocità diverse nei vari Paesi europei, supportandoli nel mantenere alta la competitività sul mercato globale e nel garantire che la regolamentazione europea – non solo in ambito ambientale ma anche industriale e digitale – resti un motore di sviluppo e non un mero adempimento burocratico.

 

News a cura di ZPC – società Benefit

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