L’indagine “Mappatura Fabbisogni DPI e DM delle imprese” si inserisce all’interno delle attività che Confindustria, in tutte le sue componenti, sta portando avanti per supportare le imprese e il Paese nella sfida contro la pandemia di Covid-19. In un contesto di grande emergenza e forte incertezza, è diffuso il consenso intorno alla crescente necessità di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e Dispositivi Medici (DM), sia per gli operatori sanitari sia per i lavoratori in genere. Non esistono però stime precise di quale sarà il fabbisogno atteso per il nostro Paese, anche perché ancora non sono definite le modalità con cui, dopo la fase dell’emergenza, si delineerà la c.d. fase 2 e infine il ritorno alla normalità. Piccola Industria Confindustria, nell’ambito del Programma Gestione Emergenze (PGE) e insieme al Centro Studi di Confindustria, ha quindi lanciato una ricerca tra gli associati del Sistema per stimare il fabbisogno di DPI e DM, individuando alcune categorie principali. I risultati sono stati analizzati secondo un criterio prudenziale e confrontati con le poche stime pubbliche disponibili. Il campione che ha risposto alla survey, composto da 852 imprese di ogni dimensione, è distribuito tra i settori e sul territorio italiano. Complice però la diversa incidenza del virus nei territori e tra le produzioni, il nostro campione non è uniformemente distribuito e non può quindi definirsi statisticamente rappresentativo. Riteniamo però possa fornire un’indicazione utile e coerente sulla stima delle necessità del sistema produttivo rispetto a DPI e DM.
Dai dati raccolti, emerge che in caso di riapertura totale delle attività, saranno necessarie oltre 365 milioni di mascherine al mese, suddivise tra: quasi 300 milioni di mascherine chirurgiche, poco più di 34 milioni di FFP2 e quasi 39 milioni di FFP3.
Saranno necessari anche oltre 370 milioni di guanti monouso e quasi 40 milioni di lotti di disinfettante, tra disinfettante per cute e mani e disinfettante per ambienti e superfici, anch’essi al mese. È quindi fondamentale proseguire nella creazione e nel rafforzamento di una filiera produttiva italiana capace di assicurare alle imprese un numero adeguato di tali beni, incrementando parallelamente i canali di fornitura esteri.