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DAZI USA E PRODOTTI SPORTIVI: NUOVE REGOLE E BUONE PRATICHE

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Il webinar dedicato all’impatto dei dazi americani sui prodotti sportivi e la gestione della compliance doganale tenutosi il 20 maggio us, ha visto il prezioso intervento di Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi di Confindustria che ha evidenziato come i dazi USA imposti da Trump rappresentino un cambiamento epocale nelle relazioni commerciali internazionali, con forti impatti sull’economia globale e italiana

Gli USA, primo importatore mondiale (13% del totale), per l’Italia sono il 2° mercato per l’export di beni (10,4%) e 1° extra-UE per beni, servizi e IDE. La manifattura è il settore più esposto (99,1% dell’export verso USA).
I dazi minacciano 90 miliardi di produzione manifatturiera italiana e circa 2,5 milioni di lavoratori, di cui 1,5 milioni in grandi imprese.

Nello scenario con dazi USA al 10%:

  • PIL Italia: +0,4% nel 2025 e +0,9% nel 2026 → -0,3% cumulato rispetto allo scenario senza dazi
  • Export verso USA: -4,1 miliardi € nel 2025, -7 miliardi € cumulati entro il 2026
  • Calo atteso: -0,7% nel 2025, -1,2% nel 2026 sull’export complessivo

Effetti globali potenziali:

  • Aumento prezzi USA, svalutazione dollaro (-14%), rischio recessione USA e crisi finanziaria globale
  • Perdita fiducia → crollo commercio internazionale

Delocalizzazione: i dazi incentivano le imprese italiane a trasferire la produzione negli USA, svuotando la base manifatturiera UE.
Dal 2018, gli USA sono tornati ad essere la prima area mondiale per attrazione di investimenti esteri.

 

Nella seconda parte dell’incontro, Cristiana Bonomelli, Senior Trade Compliance Specialist di ZPC – Società Benefit ha illustrato come le recenti misure statunitensi abbiano avuto effetti molto rilevanti per diversi Paesi (con particolare riferimento a Cina, Canada e Messico), specifici settori (quali automotive e settore siderurgico), arrivando infine a colpire la quasi totalità dei prodotti importati negli Stati Uniti anche dagli altri partner commerciali, compresi gli operatori dell’Unione Europea.

E’ stato chiarito che per le aziende che operano nel business dell’abbigliamento e degli articoli sportivi, le misure più impattanti corrispondono ai dazi:

  • per prodotti derivati da acciaio e alluminio, che rientrino tra i codici doganali delle Proclamation 10895 e 10896, per i quali è previsto un dazio aggiuntivo del 25% (a titolo di esempio ricadono in questa casistica gli oggetti ed attrezzi per lo sport della voce 9560), oppure
  • per prodotti che ricadano nell’ambito di applicazione dell’Executive Order 14257 (Reciprocal Tariffs) quali appunto indumenti ed accessori di abbigliamento, per i quali è previsto un dazio aggiuntivo attualmente pari al 10%.

Inoltre, nel caso in cui i prodotti corrispondano a prodotti di origine non preferenziale (Made In) cinese, è prevista l’applicazione di un ulteriore dazio aggiuntivo del 20% ed eventuali ulteriori misure daziarie specifiche.
In questo contesto, per le aziende che operano negli Stati Uniti è necessaria l’adozione di una strategia mirata, con particolare attenzione alla corretta definizione della classificazione doganale e dell’attribuzione di origine non preferenziale (Made In) dei propri prodotti.

A questo proposito segnaliamo che il 29 maggio alle 16:00, il nostro partner ZPC organizza un webinar sui nuovi dazi USA, che vedrà l’intervento esclusivo di rappresentanti del Customs & Border Protection (CBP) degli Stati Uniti, l’agenzia federale del Dipartimento della Sicurezza Interna USA incaricata dei controlli doganali. Si tratta di un importante occasione per le imprese di ricevere chiarimenti sull’applicazioni dei dazi da parte dell’autorità statunitense.

Maggiori informazioni e iscrizione al seguente link: I NUOVI DAZI USA E I CONTROLLI DELL’AUTORITA’ DOGANALE STATUNITENSE

Per maggiori informazioni contattare Assosport – rif. Monica Piovesan assosport@assosport.it

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