Cos’è il Metaverso e cosa succede nei mondi virtuali? Quali opportunità si aprono e quali rischi si pongono per le imprese, anche per quelle che ancora non sono pronte a “sbarcare” nel Metaverso? Perché è importante un’adeguata tutela ad hoc di domini, marchi, design e altri diritti IP?

Il webinar del 30 maggio scorso , organizzato in collaborazione con lo Studio Torta, ha cercato di dare risposta a tutti questi interrogativi e a molti altri, fornendo strategie e suggerimenti anche alla luce della casistica a disposizione.

Partendo dal concetto di metaverso e dall’analisi delle tipologie di metaversi ad oggi presenti, sono state discusse le potenziali opportunità e prospettive di sviluppo che i brand possono sfruttare, come la vendita di beni digitali, la pubblicità e la creazione di showroom virtuali. 

Durante l'evento, sono state trattate nel dettaglio anche le implicazioni legate agli NFT, che utilizzano la tecnologia blockchain per assicurare l'autenticità e la tracciabilità di un bene digitale, e le principali violazioni online nel contesto degli NFT. Non sono stati tralasciati nemmeno i nomi a dominio NFT - nuovo strumento per certificare l'identità digitale nel web 3.0 – per presentare una serie di strategie per difendersi in modo efficace dalle minacce online veicolate da queste nuove tecnologie.

Sono stati analizzati alcuni casi esemplari di “marchi nel metaverso” a partire da Nike e Adidas fino alle numerose aziende italiane che hanno investito in tale ambito, soprattutto con finalità di marketing, brand awareness e posizionamento del marchio. Anche nel campo della tutela del design, Nike è pioniere in questo contesto e rappresenta un leading case da seguire, specie in ambito sportivo.

Proprio per l’importanza, la centralità e le prospettive dei marchi e dei design nei metamondi, sono stati forniti concreti suggerimenti alle imprese per garantirsi un’adeguata e corretta registrazione delle privative anche per prodotti e servizi virtuali, secondo le prime linee guida messe in campo dagli Uffici Competenti, in primis dall’EUIPO. Ciò anche al fine di fronteggiare, nel modo meno oneroso possibile, violazioni o abusi da parte di terzi. Anche la più recente Classificazione internazionale dei prodotti e servizi in materia di marchi (XII° ed. 2023) e la proposta di modifica del regolamento N. 6/2002 sul disegno o modello comunitario hanno tenuto conto del mondo virtuale. 

Fra le principali misure cautelative da assumere, quindi, si è consigliato di estendere la tutela dei marchi e dei design ai prodotti e servizi virtuali / NFT, ma al tempo stesso di monitorare costantemente il web. Ciò anche alla luce dell’esito dei primi contenziosi europei, tra cui l’ordinanza del Tribunale di Roma sul caso Juventus F.C. contro Blockeras.

Proprio l’esiguità della casistica a disposizione, tuttavia, soprattutto in materia di design, non rende possibili risposte del tutto certe ed esaustive, in particolare riguardo all’uso e all’enforcement delle privative che coprono i beni virtuali. Si è tuttavia visto come la normativa vigente possa essere interpretata e adattata alle peculiarità di tale ambito e come il design di prodotti virtuali possa essere tutelato fornendo alcuni esempi di modelli o disegni già registrati per prodotti virtuali.

In conclusione, se da un lato è auspicabile che i gestori dei metaversi collaborino per definire regole comuni che tutelino la proprietà intellettuale e permettano di reprimere tempestivamente eventuali violazioni, dall’altro lato è quantomai indispensabile che le imprese tutelino i propri brand e il design dei propri prodotti tramite il deposito di marchi e modelli per le categorie di prodotti virtuali, se aspirano a contrastare efficacemente l'uso non autorizzato o la violazione di propri diritti di proprietà intellettuale nei metamondi.