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NEWS 19/07/2021
Green pass e accesso ai luoghi di lavoro - proposta di Confindustria
Il quadro pandemico torna a registrare in questi giorni un incremento dei contagi, associato al diffondersi, in Europa e in Italia, di varianti del virus particolarmente aggressive.

Gli strumenti di contenimento della pandemia più evoluti - in primis la vaccinazione - risulteranno fondamentali per evitare la reintroduzione di misure restrittive delle libertà personali e per lo svolgimento delle attività economiche.

Nonostante la campagna vaccinale nazionale abbia registrato finora un buon andamento, numerose imprese associate hanno segnalato la Confindustria la presenza di percentuali consistenti di lavoratori che scelgono liberamente di non sottoporsi alla vaccinazione anti-COVID19, esponendo di fatto ad un maggior rischio di contrarre il virus se stessi e la pluralità di soggetti con cui, direttamente o indirettamente, entrano in contatto condividendo in maniera continuativa gli ambienti di lavoro.

Al fine di tutelare tutti i lavoratori e lo svolgimento dei processi produttivi nel pieno rispetto delle libertà individuali, Confindustria ha proposto l’estensione dell’utilizzo delle certificazioni verdi - cd. green pass - per accedere ai contesti aziendali/lavoristici, avviando interlocuzioni con il Governo ai fini di una soluzione normativa in tal senso. La proposta costituisce, insieme alla disponibilità alla vaccinazione nei luoghi di lavoro, un ulteriore contributo delle imprese per la tutela della salute pubblica.

L’intento è quello di consentire ai datori di lavoro di richiedere l’esibizione di una certificazione verde valida ai fini di regolare l’ingresso nei luoghi di lavoro e/o lo svolgimento delle mansioni lavorative dei vari soggetti.

Come sapete, il green pass viene rilasciato in tre casi: l’avvenuta vaccinazione (validità del certificato: 9 mesi), l’avvenuta guarigione dal COVID-19 (validità certificato: 6 mesi), l’esito negativo di un test molecolare o antigenico rapido (validità certificato: 48 ore).

La posizione assunta da Confindustria è che l’esibizione di un certificato verde valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui poggia il rapporto di lavoro. In diretta conseguenza di ciò, il datore, ove possibile, potrebbe attribuire al lavoratore mansioni diverse da quelle normalmente esercitate, erogando la relativa retribuzione; qualora ciò non fosse possibile, il datore dovrebbe poter non ammettere il soggetto al lavoro, con sospensione della retribuzione in caso di allontanamento dell’azienda.

 Le interlocuzioni sono ancora in corso e sarà nostra cura offrirvi aggiornamenti in tempo utile.