NEWS DALLE
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NEWS DALLA NOSTRA ASSOCIATA GABEL SRL
03/03/2022 GABEL Erano gli anni ‘50 quando Galdino Beltramello ricevette la proposta di creare una piccola squadra di sci. Appassionato di questa disciplina sportiva e disposto a tutto pur di praticarla, Galdino iniziò ad organizzarsi per procurarsi l’attrezzatura, proponendo di realizzare lui stesso i bastoncini. Bastoncini artigianali, fatti nei ritagli di tempo libero, per inseguire la sua grande passione, che più volte gli diede la soddisfazione della vittoria.



La Lavorazione dei primi di anni

I tubi in alluminio venivano acquistati da un fornitore di Feltre.

“Quando mi arrivarono le verghe lunghe sei metri, mi ero già organizzato per farmi tagliare i tubi a misura in un’officina”.

Le rifiniture venivano effettuate dalla sorella Paolina e dal cognato, che lavoravano in un’azienda che si occupava della lavorazione delle pelli. L’impugnatura veniva cucita a mano, come il laccio e il cerchiello intorno al puntale. Le manopole erano in pelle e venivano anch’esse cucite manualmente, per poi essere concluse con impunture a macchina, ovvero cuciture distanti che trapassano due o tre strati di cuoio o pelle. I puntali, forniti dalla ditta trevigiana Archiutti, che produceva tavoli e sedie, venivano anche questi montati manualmente.

Il bastoncino era fatto con estrema cura, nonostante fosse evidente si trattasse di un prodotto artigianale. Forse è stato proprio questo, l’eleganza e l’artigianalità, a portare la vendita dei bastoncini anche a 800 Lire al paio, quando marchi conosciuti come Gripon, Cober, Fizan ecc. li vendono a 1000 Lire. In tempi brevi, Galdino Beltramello arrivò a produrre diverse centinaia di paia di bastoncini all’anno, pur di soddisfare la crescente richiesta di nuovi clienti ed esercizi di noleggio.

La produzione dei bastoncini veniva effettuata il sabato e la domenica o dopo il lavoro alle Smalterie Venete. Visto il successo e la costante crescita del prodotto, per proseguire l’attività di produzione dei bastoncini era necessario mettersi in regola. Nel 1956 nasce la Gabel, da GAldino BELtramello, rappresentata dal primo logo della coccinella stilizzata, un portafortuna.

“Avevamo già una macchina per satinare i bastoncini, mentre i puntali li mettevamo ancora a mano e le impugnature le cuciva mia sorella Paolina.”

Il Turismo

Il turismo in montagna ha avuto inizio principalmente in Germania. Veniva usato il bastone alpino, in tedesco “alpenstock”, un bastone ferrato che veniva adoperato nelle ascensioni facili. Era composto da legno di frassino stagionato per avere la robustezza giusta in grado di reggere il peso del corpo. Il forte puntale d’acciaio veniva montato all’estremità inferiore. La parte superiore era leggermente ricurva per facilitare l’impugnatura del bastone, tale da riuscire ad appenderlo all’avambraccio senza che tocchi terra. La lunghezza era di circa un metro.

In Italia, i primi esempi di turismo si ritrovano all’inizio del Novecento, un pochino più tardi rispetto ai Paesi del Nord Europa. Durante gli anni del boom economico, nel 1960, il maggior benessere favorisce un aumento dei consumi e del settore sportivo. Le persone iniziano a praticare nuove attività sportive, spingendosi in montagna per praticare le varie discipline. La Gabel inizia a partecipare ad alcune fiere importanti, decisive per farsi conoscere anche al di fuori del contesto nazionale e internazionale. È proprio in questi anni che un importante cliente Svizzero fa il primo ordine importante per Gabel: duemila paia di bastoncini.

Organizzazione aziendale

L’organizzazione dell’azienda riprendeva i principi di razionalizzazione della produzione che Galdino apprese lavorando in Germania nella Ernst Heinkel Flugzeugwerke G.m.b.H., la fabbrica di aerei. Negli anni ’80 fu acquistata la prima macchina per la tempera, un trattamento a calore intorno ai 450° immediatamente seguito da raffreddamento in acqua, che conferisce ai bastoncini caratteristiche di robustezza. Gabel lancia una nuova linea di bastoncini telescopici per passeggiate e trekking, con prestazioni elevate sia per uso professionale che ricreativo. Negli ultimi anni del Novecento il testimone passa al figlio di Galdino, Gianpietro, portando Gabel in Canada e a quella che all’epoca era la Cecoslovacchia.

Gli operai cecoslovacchi seguirono dei corsi di formazione a Bassano, nell’azienda Italiana. Purtroppo, a livello pratico, non riuscirono ad evolversi con macchinari all’avanguardia. Nel 2006 apre il nuovo stabilimento a Rosà, dove Gabel produce bastoncini da sci, trekking, nordic walking e trail running. Oggi l’azienda si è affermata come leader internazionale nel mondo dello sci e dell’outdoor. La qualità e il design, garantiti dal marchio “Made in Italy”, uniti ad un alto livello performativo, hanno reso i prodotti ricercati in tutto il mondo. L’innovazione e lo sguardo verso il futuro stimolano la Gabel a migliorare ed ampliare la gamma di prodotti e di progetti.





 



 

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